Poesie

Amo la pioggia perché scende così e il fulmine che non chiede permesso

Posai il mio sguardo sul mondo Non mi fu reso Ciechi rimasero i miei occhi

La sorpresa è ciò che aspettavi col cuore ragnetto appeso al suo filo

Bramavo armonia Traversai così liete speranze sino all’approdo in un progetto folle

Il vento disegna sul mare farfalle bianche che aprono e chiudono le ali lasciando dietro di sé materne scie di latte…

Siamo nel respiro dell’universo Siamo dentro una parola promessa Un battito mai celato Un piccolo desiderio di pace

Sino al cadere della gelida notte quando branchi di lupi feroci piombano giù dalle montagne per latrarci dentro

Amo la pioggia perché scende così e il fulmine che non chiede permesso

Ci sono incontri in cui a ogni parola degli altri io rimpicciolisco Minuta mi faccio come un grano di polvere

E’ nella memoria il cuneo di ghiaccio che mai sole sciolse

Mille pensieri ne vestono uno, che se ne va in giro impettito come un pennuto nel suo panciotto di piume

Forse dipendo da te Ancora questa volta come sempre Dal tuo sole il mio sole dalla tua luna la mia luna E mangerò solo se mi passi il pane

Insieme al mare, i gessetti bianchi e neri dei gabbiani La pancia obesa delle nuvole Aquiloni saltimbanchi

Le vite degli amanti corrono col bastone in mano Il gioco? è a chi picchia di più

Oggi Avrei tanta voglia di andare Tanta smania di valicare i monti sino alla pianura Un piccolo salto e pam, spingere la mia quiete incontro a un’altra quiete E chiedere: qualcuno mi aspetta di là? Qualcuno mi aspetta?

Eccomi qui, figliolo burattino

Siedi vicino a me,
guardiamo l’orizzonte:
vedi anche tu cuori divelti in lontananza?

In questa casa immensa che tace,
ingoiarono tutti la lingua,
non si litiga nemmeno più!