L
e vite degli amanti corrono
col bastone in mano
Il gioco? è a chi picchia di più
Urla e belati pascolano sotto le lenzuola
Prati immensi immense praterie
il cui confine si confonde col cielo
Capirci qualcosa nelle vite degli amanti
Lo fanno solo la follia
La ripicca
Il languore beato
I fiori di campo a muso aperto
E poi? La noia, che un giorno
senza invito arriva
Sul corpo del tuo amante spii
quel punto senz’ombre
quella piega sudata
che un tempo brillava come stellina
Non ti dice nulla
Più nulla racconta di sé
Però non mi rammarico
di averti amato da amante
Erano giorni coi portoni
di casa aperti
Giorni memorabili, come quelli
di un villano alla festa di nozze
Il sole nell’alto lì
proprio dove deve essere
L’azzurro crespo del cielo
su di noi pelle a pelle
Nessuno scricchiolio della mente
Nessuna difesa
da quel matto bastone
