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Un pesce e una rondine
Oèdipus edizioni 2009

Un pesce e una rondine


Oèdipus edizioni 2009


‘Un incantevole canzoniere dei trasalimenti del cuore e delle malinconie velate di pudore è l’ultima raccolta di poesie di un altro medico, ma del nostro tempo e con specializzazione in pediatria, con forte vocazione alla creatività letteraria (poesia, narrativa, drammaturgia), Norma D’Alessio, che vive ed opera nel salernitano. Un pesce e una rondine, postfazione di Francesco G. Forte, Oèdipus Edizioni 2009, p.181. Il bordo da cui Norma D’Alessio osserva il profilarsi e lo sfrangiarsi delle crudeli fenomenologie dell’esistenza, è costituito da una bianca scogliera disinfestata di passive e vischiose concrezioni e da ciottoli lavorati e ripuliti da un dolore, che risulta un po’ come nel mondo di Umberto Saba, la forza dominante, implacata, prescritta alla storia, che manipola i personaggi, costruisce le occasioni e le cronologie, allestisce gli scenari. L’autrice stessa lo riconosce quasi all’inizio della silloge. “Attraverso il dolore, conquistai la mia bussola”. Nelle prove, infatti, di flessibilità di adattamento dell’essere al mondo, anche il negativo, con le sue coazioni, con le sue gabbie di illibertà, può essere rovesciato in positivo come risorsa, persino come specola di osservazione delle tristi assurde vicende della vita. Allora, attraverso l’accettazione e il rasserenamento, che non sono senza costi, ci si può relazionare con l’esistente in maniera costruttiva, anche se selettiva sull’essenziale, come in questo bilancio: “Di fecondo mi son rimasti solo i versi, che ogni sera come gallinelle chiamo a raccolta nell’aia del cuore”. Dove il lavoro poetico si fa prezioso dono di riscatto e di risignificazione dell’esistente.’

Ugo Piscopo
24 aprile 2010, Corriere del Mezzogiorno


 

Cerco un colloquio


Nel mio fazzoletto di giardino, stanotte
cerco un colloquio con gli alberi, le foglie
Devo udire bene le parole
che la natura mi bisbiglia intorno
Così mi sorprendo a parlare con capitanpennuto
Cosa ne pensi tu del cambiamento
Cosa ti dice la metamorfosi
Ti fa paura il buio
Ti viene mai l’acquolina in bocca

Mi identifico in una giovane rondine
che va via di casa sbattendo la porta
per mai più tornare
Nel mentre ricamo i merletti della notte,
suggello patti di fuoco con le viscere della terra
Siete mai stati a un’adunanza di cicale ubriache
Un raduno di topi anarchici
Di formiche clochar

Affacciata al balcone della vita,
al richiamo dei sensi della natura
e non dell’uomo io mi presento
I miei titoli?
Acchiappamosconi
Seraficasera
Magicaluna

Essere vi-ven-te